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INTERNATIONAL SALIERI CIRCUS AWARD (I): Lo spettacolo B

Vi presentiamo oggi, sempre grazie all'amico Massimo, le immagini e la recensione dello spettacolo B dell'International Salieri Circus Award di Legnago (I). La galleria del primo spettacolo di selezione è visibile al seguente link:
Venerdì sera il teatro Salieri di Legnago, un'accogliente sala di circa 600 posti, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1911 ma terminarono solo nel 1956 a causa dello scoppio delle due Guerre mondiali, ha visto il debutto dello spettacolo B dell’International Salieri Circus Award. Come tutti i festival di prestigio, anche questa nuova competizione ha portato in scena un secondo spettacolo di selezione completamente diverso dal primo, ad eccezione dell’opening e della chiusura eseguite sempre dalla piccola Scuola di Circo di Paride Orfei, cresciuta notevolmente negli anni sia in termini di organizzazione che di qualità dell’insegnamento.
Anche lo spettacolo B è stato condotto da un "Gran cerimoniere", decisamente eclettico. Diplomato in pianoforte, ha studiato danza con Daniel Ezralow, mimica con Lindsay Kemp e canto. Nel corso delle oltre due ore di spettacolo riesce a mostrare tutte le sue sfaccettature artistiche.
Un plauso particolare va a Roberto Bianchin (anche responsabile dell'Ufficio stampa del festival), per molti anni giornalista di Repubblica e gran conoscitore dell'arte circense, per i testi della presentazione dei vari numeri preparati in modo egregio, che ad ogni performance pongono sempre in luce la contaminazione fra la musica classica e la performance.
Il primo artista in competizione arriva dal fondo del sala in sella al suo monociclo: si tratta del ciclista acrobatico Pavel Valla Bertini, appartenente alla quinta generazione di una nota famiglia circense ceca che negli anni '90 era molto conosciuta e scritturata nei principali circhi, in particolare con le loro acrobazie di gruppo sulle biciclette.

Pavel ha iniziato a lavorare in Spagna, dove si è specializzato come artista solista. Un bel numero con buona tecnica in cui, oltre a salire e scendere le scale, saltare la corda e saltare sul trampolino, si è specializzato dall'utilizzo di monocicli sempre più alti, anche se per la sua esibizione a Legnago ha dovuto rinunciare a monocicli più alti, non utilizzabili in teatro. È una musica di Paganini a fare da colonna sonora al numero.
Senz'altro la performance del Duo Viola (Russia/Ucraina) è una delle più originali di questa competizione. Abbiamo visto varie volte equilibri con i bastoni (ad esempio nello show Amaluna del Cirque du Soleil) o con le mazze da golf (Festival di Girona 2020), ma in questo caso si tratta di archetti con i quali Mariana suona la viola di volta in volta. Al compagno Viktor il compito di sottrarglieli per sistemarli in equilibrio uno sull’altro. Una performance davvero originale, sottolineata dalla musica del Bolero di Ravel che si sposa particolarmente bene con l’esibizione.
Due le performance aeree nel programma di selezione B del Salieri Festival: al cerchio aereo, in una performance tecnicamente bella e suggestiva, il Duo Hoop. Si tratta di due artisti, canadese lei e americano lui, che fino a pochi anni fa lavoravano come solisti. Dopo essersi incontrati nel tour dello  show equestre "Odysseo" di Cavalia hanno deciso di provare un numero in coppia, sicuramente un tentativo ben riuscito.
L’altro numero aereo porta in scena un trapezio singolo del portoghese Joao Godinho, che per il Salieri Festival ha preparato una performance intitolata "Baker Boy" in cui vengono messe in evidenza le sue qualità di ginnasta aereo. Bella la scenografia, bella la musica: una performance che può ambire al palmarès.
È indubbiamente di grande impatto la performance degli italiani Giulia Serra (diplomata allo S.p.i.d di Milano) e Mattia Rossi Ruggeri (della Scuola Vertigo di Grugliasco): una scenografia di grande effetto ha fatto da sfondo alla loro esibizione, accompagnata inoltre dell’esibizione di un bravissimo violinista dal vivo (Virtuoso ArtAle) che si muoveva sul palco in una simbiosi perfetta con gli artisti. Applausi molto calorosi e meritati.
Non è certo la prima esibizione pubblica di Sarah Togni alla ruota Cyr, ma ogni volta riesce a sorprendere per la padronanza della scena, che di volta in volta accresce sempre più. Dopo essersi diplomata all'Accademia d'Arte Circense di Verona, questa giovane artista si è esibita in diversi spettacoli di prim'ordine, come il francese Arlette Gruss o lo show “White”, uno spettacolo innovativo ed equestre con la regia dello stesso Antonio Giarola, nonché con la partecipazione di molti componenti della famiglia di Flavio e Daniele Togni. Per la sua esibizione al festival la musica scelta è stata quella di Vivaldi. Ricordiamo che presto Sarah presto si unirà allo show Luzia del Cirque du Soleil.
Se si voleva dare una dimostrazione di come la contaminazione fra musica classica e arte circense possa dare risultati sorprendenti e entusiasmanti, Victor Krachinov ne è la dimostrazione. Victor ha iniziato a praticare la giocoleria insieme al fratello Semen (Festival di Budapest 2020), ma con due messe in scena completamente diverse. Il suo numero parte con musiche di Rossini, Bach e Beethoven, per poi crescere di ritmo ed energia "Heavy Metal". Di grande qualità tecnica, arriva a 8 palline e 7 clave. Certamente Victor ha avuto, in particolare negli ultimi 5 anni, una grande evoluzione e risulta difficile, anche ai più intenditori, riconoscere quel ragazzo che nel 2017 chiudeva il programma del Circo svizzero Royal. Una performance davvero coinvolgente e di livello.
La chiusura del programma B è affidata al cubano Nirio Rodriguez che ha studiato alla National School of Circus di Cuba, e che dopo aver approfondito diverse discipline si è specializzato in verticalismo. Sulla colonna sonora della sinfonia n. 5 di Van Beethoven esegue un numero tecnicamente ineccepibile, con verticali su un braccio solo o di testa a varie altezze.
Contaminare l’arte circense con la musica classica era una scommessa non scontata, ma i Giarola hanno dimostrato che si può fare, con risultati molto buoni. Un festival che, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, è risultato decisamente superiore alle aspettative e che avrà senz’altro sviluppi positivi ed entusiasmanti nei prossimi anni.

Il lavoro della giuria per individuare il Salieri d’oro, d’argento e di bronzo non sarà banale: molti dei 20 numeri in programma possono ambire ad entrare nel palmarès, e non sarà nemmeno facile per l’organizzazione individuare i 10-12 numeri che comporranno il programma della finale, previsto per lunedì 27 settembre, perché tutti, per tecnica e impatto, possono ambire a farne parte.
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